martedì 17 agosto 2010

Lettera di protesta contro lo stop dei pagamenti degli straordinari-RSU Meyer

L'RSU Meyer ha inviato una lettera di protesta alla Direzione del Meyer.......

Abbiamo difficoltà a comprendere il modo di condurre le relazioni sindacali di questa azienda.

Ultimamente, infatti, con l’apertura della Leniterapia prima di un’informativa si è evidenziata la poca considerazione che questa direzione ha per i lavoratori ed i loro rappresentanti, e riteniamo ciò cosa altamente deprecabile. Abbiamo comunque cercato di gestire la cosa senza procedere per vie legali pur sapendo che potevamo rivolgerci al giudice del lavoro. Non l’abbiamo fatto perché crediamo più nella dialettica che nello scontro. Ancora una volta l’azienda va avanti da se, cercando poi di rimediare in sede di trattativa con le nostre idee ed i nostri sforzi, che a quanto pare attenuano le lacune organizzative che l’azienda ha.

Nonostante in sede di trattativa abbiamo chiesto a gran voce di seguire la corretta dinamica delle relazioni con le OO.SS. pare che, unilateralmente, l’azienda ha deciso di non pagare gli straordinari anche a coloro che hanno un alto numero di ore accumulate, asserendo che sono state fatte nell’anno precedente. Chiediamo se questo corrisponda al vero, e se è così, in base a quali accordi e disposizioni contrattuali.


Vogliamo ricordare all’azienda che il lavoro straordinario è regolamentato dagli artt 34 CCNL del 7 aprile 1999 e 39 CCNL 20 settembre 2001. Specificamente al comma 6 si riporta: “ Le prestazioni di lavoro straordinario possono essere compensate a domanda del dipendente con riposi sostitutivi da fruire, compatibilmente con le esigenze del servizio, nel mese successivo.

Inoltre all’art 40 del CCNL/2001 trattante la regolamentazione della banca delle ore, comma 3 si esplicita che: “Le ore accantonate possono essere richieste da ciascun lavoratore o in retribuzione o come permessi compensativi, escluse le maggiorazioni art 34,comma 8, CCNL/1999, che in rapporto alle ore accantonate, vengono pagate il mese successivo alla prestazione lavorativa.


Da quanto sopra riportato si evidenzia, come l’azienda non possa unilateralmente decidere sul pagamento degli straordinari, qualora richiesti in pagamento dal dipendente, ed altresì rifiutarsi di concedere riposi compensativi a quanti ne scelgano l’opzione.


Solo a chi è in debito orario può essere non autorizzato il pagamento.


Dato il modo di condurre le relazioni sindacali questa RSU si trova costretta a diffidare l’azienda dal procedere ad altre decisioni unillaterali normate dal CCNL.


Altresì esorta al completo pagamento degli straordinari per quanti si trovino nella giusta posizione per farne richiesta.


Chiede inoltre che il tavolo di trattativa sulla riorganizzazione dell’orario straordinario tenga conto in maniera puntuale del CCNL e che venga istituita la Banca delle ore, provvedendo a redigere una procedura che porti la nostra azienda alla gestione appropriata di tale istituto contrattuale.


Distinti saluti.


Daniele Ciofi

Coordinatore RSU





lunedì 16 agosto 2010

Cari colleghi: “ L’azienda ci riprova”

Cari colleghi: “ L’azienda ci riprova”. Mezzo armadietto a testa, perché il personale è aumentato e non sanno come fare.

3 anni fa un gruppo di infermieri con in mente di difendere i loro diritti diceva che Il nuovo ospedale non era pronto e non era adatto.

ANATEMA SUGLI ERETICI!!!

All’unisono da più fronti vennero attaccati e si cercò di zittirli in ogni modo. Anche con le denunce, ma hanno resistito.

Oggi a 3 anni di distanza, si nota come, nonostante tutto non siano stati ERETICI, ma PROFETI.

Si sono avverate tutte le loro profezie sull’ospedale, ed ora chi diceva “No non è vero” sta zitto con la coda tra le gambe.

Ma ritorniamo al problema, che non è certo dei colleghi o dei sindacati. Non ci sono sufficienti spogliatoi? L’azienda si adegui. Infatti, c’è proprio una legge, che disciplina chiaramente la materia, e che qui da noi non sembra tanto apprezzata.

E inoltre c’è di più: la sentenza 1547/2010 della Corte dei Conti siciliana, stabilisce che la responsabilità sulle violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro è propria del datore (Direttore) e dei suoi funzionari.

Quindi NURSING UP si oppone fermamente alla decisione aziendale e ricorda che:

- L’azienda non può obbligare a restituire la chiave.

- L’azienda non può violare l’integrità delle serrature dove sono conservati effetti personali

Noi comunque saremmo per dividere anche le scrivanie e magari anche i lauti stipendi di chi ha idee così brillanti. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i NAS.

Una proposta all’assessore scaramuccia: trovare i soldi per fare in fretta gli spogliatoi o dimezzare gli stipendi di chi ha avuto questa magnifica idea.